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Lavorare "gratis" ? Forse !

  • Maurizio Piccinni
  • 9 mag 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Inutile girarci intorno, meglio levarci il dente subito e dire chiaramente come stanno le cose. Il primo requisito che interessa ai titolari delle strutture e di conseguenza alle agenzie di animazione, è quanto poco sarete disposti a guadagnare per ogni vostra ora di lavoro.

Gli ospiti vogliono pagare sempre meno, le strutture vogliono spendere sempre meno, le agenzie che vi selezionano, su quel budget messo a disposizione per il settore animazione, devono guadagnare, a voi arriverà, nel migliore dei casi, quel che resta. E' una "filiera", inevitabile non solo nel settore dell'animazione turistica.

In tempi di crisi, come quelli che stiamo vivendo, è realtà diffusa.

Inutile dire che, chi subisce di più questo status quo, sono le cosiddette "prime esperienze", i debuttanti nel mondo dell'animazione turistica. Classico caso, il ragazzo o la ragazza, 17-18 anni, che finiti gli studi superiori, vuole vivere l'esperienza di lavorare nel settore.

E qui c'è il primo importantissimo bivio. Si può incontrare un'agenzia seria e, se selezionati, si potrà contare su una seppur minima retribuzione e adeguate tutele previdenziali. In caso contrario, se avete la sfortuna di affidarvi a agenzie farlocche, non è raro, tutt'altro, che ci si impegni per 3-4 mesi per poi ritrovarsi con un pugno di mosche.

Detto questo è utile fare due conti per inquadrare meglio di cosa stiamo parlando.

I contratti più o meno standard che le agenzie propongono, sono a tempo determinato e part-time (4 ore al giorno). Inutile dire che questa modalità è scelta per risparmiare sui contributi da versare, e su questo non ci piove. E' utile invece soffermarci un attimo ad analizzare quelli che sono realmente gli orari di una equipe di animazione.

Bene che vi vada, il totale ore in cui sarete impegnati giornalmente è di 12-15 ore, e non stiamo qui a raccontare come e perchè. Discorso che analizzeremo in altri articoli in cui ci addentreremo nell'analisi di una giornata tipo in villaggio.

Nessuno ve lo farà notare quando siglerete un contratto con l'agenzia, ma tenete presente che, nel caso di una retribuzione minima di 400,00 € (ho sentito anche di 300,00 €...) di una prima esperienza, il conto è presto fatto:


400,00 € al mese


diviso 27 giorni di lavoro mensili


Retribuzione giornaliera = 14,81 € al giorno.


diviso 15 ore di lavoro al giorno


Retribuzione oraria = 0,98 € l'ora.


Se poi dovete pagare dai 50 ai 70 euro per le divise che vi verranno consegnate e le spese di trasferimento per e dalla struttura, la retribuzione oraria, inevitabilmente scende.

Senza guardare alla retribuzione minima di legge, che prevede 7,5 € nette/l'ora + contributi, situazione sconosciuta ormai in quasi tutti i settori, questo è quello per cui lavorerete.

Questo naturalmente, come detto, nel caso di agenzie regolari.

E fin qui, il lato dolente.

Naturalmente, va considerato il fatto che avete diritto a 3 pasti al giorno e un posto letto in camere da 3 a 6 posti, a seconda dei periodi.

Inoltre, se capitate in una equipe professionale con un capo animazione competente, farete una ottima esperienza e sarà un primo test per capire se siete portati per questa professione. Un elemento valido che inizia a 17-18 anni, ha davanti a se, se vuole , una carriera di 15-20 anni sul campo. In seguito, con l'esperienza acquisita potrà a sua volta aprire un'agenzia.

Considerate che se le retribuzioni minime rasentano il ridicolo rapportate all'effettivo orario di lavoro, nel caso un domani arriverete a essere capo animatori o capo villaggio, la retribuzione sale a 1.500,00 - 2.000,00 euro mensili e in aggiunta, avrete percentuali sugli introiti per lotterie, tombole, vendita gadget, cd e divise dell'agenzia. In grandi strutture il totale può oscillare intorno ai 3.000,00 euro, che, con vitto e alloggio pagato, non è malaccio.

Infine, come detto, se l'agenzia avrà pagato regolari contributi per tutto il periodo, e per un periodo sufficiente in base alle vigenti regolamentazioni, potrete poi accedere all'indennità di disoccupazione.

In definitiva è una scelta, come tutto nella vita, ma in ogni caso, occhio agli inganni.

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